Claudio Ridolfi, Portrait of Frederico Ubaldo della Rovere. 1622

English, Français, Italiano

English

Portrait of Frederico Ubaldo della Rovere (Pesaro, 16 May 1605 - 28 June 1623, Urbino). He was Duke of Urbino and the father of Vittoria della Rovere.

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Biography:

The eldest son and heir of Francesco Maria II, Duke of Urbino. His parents were cousins.[1]

Francesco Maria II della Rovere, his father was anxious for heirs to the Duchy of Urbino. His first wife died in 1598 without children. After obtaining permission from the pope to marry, in 1599 married his cousin Livia della Rovere to prevent the extinction of the family. Federico Ubaldo was the product of this second marriage. At the age of 16 he succeeded to the Duchy of Urbino on 14 May 1621.[1]

In order to produce an heir himself, he married Claudia de' Medici, daughter of Ferdinando I de' Medici, Grand Duke of Tuscany and Christina of Lorraine. Rovere married Medici in 1621 and following year she gave birth to a daughter Vittoria della Rovere.[2] Rovere himself died a year later in Urbino. The circumstances of his death are somewhat obscure, some belief he was poisoned. However a notary from Urbino, Placido Vagnarelli, has written a much enlightening piece in the beginning of one of his registers. It offers precious details on the time shortly before and after his death. The morning he died, after having supervised the preparation of a horse transport for the Grand Duchess of Tuscany, he returns to bed to sleep, but after 6 pm, as he still has not woken up, his servants search him and find him dead. The consulted doctors established the time of death between noon and 1pm. An autopsy was scheduled. The lungs were infected on one side, and an almost egg-sized accumulation of water was found in his brain. The doctors saw the causes, so tells the notary, in his hairiness and his permanent physical efforts, trying to adapt to the bellicose life-style. The funeral took place on the following Sunday, 2 July, and was accompanied by the whole clergy. The confraternity and 125 high noblemen, all dressed in mourning, with a torch in their hands, the funeral procession went through the city, in front of the whole population of the city of Urbino.[3] His father resumed the throne and saw the disappearance of the line. His father was forced to bequeath all his property to the Papal States. Claudia de' Medici married in 1626 Leopold V of Austria. His daughter married the Grand Duke of Tuscany in 1633 but her bloodline died out in 1737.

Source: Geert & Sara Nijs

Français

Portrait de Federico Ubaldo della Rovere ou Federico Ubaldo della Rovere (Pesaro, 16 mai 1605 — Urbino, 28 juin 1623) par Claudio Ridolfi (1560 - 1644)

Frédéric Ubaldo della Rovere, duc d'Urbino, est le fils de François Marie II della Rovere

Wikipedia:

Biographie

François Marie II della Rovere attendait un héritier depuis longtemps. Sa première femme, morte en 1598 sans lui donner d'enfant, il obtient l'autorisation du pape pour se remarier, et épouse en 1599 sa cousine Livia della Rovere pour éviter l'extinction de sa lignée. Frédéric Ubaldo, très attendu, reçoit le trône d'Urbino très tôt, le 14 mai 1621, âgé alors de 16 ans et son père de 72 ans. Il épouse Claude de Médicis avec laquelle il aura une fille, Vittoria della Rovere.

Il meurt deux ans plus tard à Urbino, probablement d'empoisonnement, mais sa mort est restée mystérieuse1,2. Son père récupère alors le trône, et constatant l'extinction de sa lignée, il lègue tous les biens de sa maison aux États pontificaux avant de mourir en 1631. Claude se remariera en 1626 avec Léopold V d'Autriche-Tyrol.

Famille et descendance

Il n'a qu'un enfant Vittoria della Rovere, qui épouse Ferdinand II de Médicis, Grand-duc de Toscane.

Huile sur bois

Source: Geert & Sara Nijs

Italiano

Federico Ubaldo Della Rovere (Pesaro, 16 maggio 1605 – Urbino, 28 giugno 1623) fu duca di Urbino e ultimo erede maschio dei Della Rovere.

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Biografia:

Il cinquantenne duca di Urbino Francesco Maria II Della Rovere, vedovo di Lucrezia d'Este, aspettava un erede maschio da molto tempo, altrimenti la dinastia dei Montefeltro Della Rovere, discendente per via femminile dal grande Federico, si sarebbe estinta e lo Stato devoluto alla Santa Sede. Chiese, dunque, al papa Clemente VIII l'autorizzazione per convolare a nuove nozze e, il 25 aprile 1599, a Casteldurante, sua residenza preferita, sposò la quattordicenne Livia Della Rovere, facente parte di un ramo collaterale della famiglia.

Il blasone di Francesco Maria II e del figlio Federico Ubaldo

Grotte del duomo di Urbino, dove si trova la tomba di Federico Ubaldo

A quattro anni dal matrimonio (non certo assistito dai sentimenti di entrambi), il 16 maggio 1605 (giorno dedicato a sant'Ubaldo da Gubbio, patrono della casata) il sovrano si affacciò dal balcone del palazzo ducale di Pesaro per annunciare ai sudditi la nascita di Federico Ubaldo (il secondo nome in onore del santo eugubino), detto poi Federichino, che ricevette dal padre, quale primo dono, un prezioso smeraldo orientale e un amuleto contro il malocchio.

Il tanto atteso erede visse tra le dimore ducali di Pesaro, Urbino, Gubbio e Casteldurante e, com'era consuetudine nelle famiglie principesche, all'età di sei anni, desiderando il Serenissimo genitore stringere un'alleanza con il granducato di Toscana, fu fidanzato a Claudia de' Medici, di otto mesi più grande e figlia di Ferdinando I e di Cristina di Lorena, la cui ava era la regina di Francia Caterina de' Medici. Il matrimonio sarà celebrato a Firenze il 29 aprile 1621 nella cappella della villa Medicea del Poggio Imperiale. L'evento fu festeggiatissimo nell'intero Stato.

Il successivo 3 novembre[4] Francesco Maria II, sicuro della presenza di un erede, decise di abdicare e ritirarsi nella prediletta residenza di Casteldurante lasciando al figlio l'amministrazione del ducato.

La giovane coppia, però, non andava d'accordo, nonostante la nascita, il 7 febbraio 1622, nel palazzo di Pesaro, di Vittoria, destinata ad essere l'ultima dei Della Rovere e granduchessa consorte di Toscana, in quanto moglie di Ferdinando II de' Medici. La nascita della bambina riavvicinò alla famiglia anche la duchessa madre Livia, allontanatasi a causa delle incomprensioni con il marito.

Federico Ubaldo, immaturo anche come reggitore dello Stato, si circondò di personaggi poco raccomandabili che avevano interesse ad esacerbare le sue relazioni con il padre: addirittura scelse come responsabile di quasi tutte le sue funzioni il fiorentino Luigi Vettori, il più prevaricatore e disonesto del gruppo. Intanto il duchino poteva godersi pubblicamente una vita dissoluta con grande dispiacere del padre, della madre e della moglie, da lui affatto considerata.

Il duca morì, all'età di 18 anni appena compiuti, il 28 giugno 1623 a Urbino, in seguito ad un attacco epilettico, aggravato da possibile cisticercosi cerebrale, dopo aver partecipato, in una parte tra l'altro sconveniente alla sua posizione, a uno spettacolo teatrale a fianco della sua amante Argentina, e dopo essersi ubriacato nella notte: esistono sospetti di avvelenamento o addirittura di soffocamento. Un documento notarile, ritrovato recentemente a Urbino, testimonia che fu fatta un'autopsia dopo la sua morte. Vi si trova pure la descrizione dei funerali di Federico Ubaldo.

La scomparsa del giovane principe fu un colpo terribile per i familiari e per il popolo, consapevole della futura incorporazione del ducato nello Stato della Chiesa. La piccola Vittoria infatti poteva ereditare il patrimonio mobiliare e immobiliare roveresco, ma, in quanto femmina, non poteva aspirare alla successione. Francesco Maria fu, dunque, costretto a risalire sul trono e ad assistere all'estinzione della famiglia e dello Stato. La vedova Claudia de' Medici, ritornò in un primo momento a Firenze per poi risposarsi nel 1626 con il conte del Tirolo Leopoldo V d'Austria, fratello minore dell'imperatore Ferdinando II; Livia della Rovere, di nuovo duchessa regnante, preferì alternare i soggiorni con l'anziano consorte con quelli, più graditi, nel feudo paterno di Castelleone di Suasa. Il 2 luglio 1623 la salma di Federico Ubaldo, tra la costernazione generale e la speranza (poi vana) di una seconda gravidanza di Claudia, fu inumata nella cripta della cappella del Crocifisso nel duomo di Urbino in una tomba che il genitore aveva fatto realizzare per se stesso (sarà sepolto, a Casteldurante, nella chiesa del Santissimo Crocifisso dell'Ospedale).

Origine: Geert & Sara Nijs